L'escavatore: un must per l'edilizia (e non solo)
- Autore: Salvatore Panetta
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- 18 ott, 2017

Un escavatore è un mezzo a dir poco essenziale per tutti i lavori che riguardano la cantieristica in generale e il movimento terra in particolare.
Per essere più precisi, cantieri a parte, gli escavatori sono ampiamente impiegati:
- in ambito minerario, per la rimozione in un tempo ridotto di grosse
quantità di terra, roccia e detriti nel corso degli scavi;
- in archeologia, per riportare alla luce reperti sepolti;
- nelle operazioni militari, per lo scavo di trincee.
Storia dell'escavatore
Il primo escavatore fu inventato intorno al 1837 dall’ingegnere americano William Otis, cugino di quell’Elisha Otis assurto agli onori della cronaca in qualità di inventore dei sistemi di sicurezza per ascensori.
Otis, all’epoca appena ventiquattrenne, progettò il suo escavatore a vapore e iniziò a promuoverlo e utilizzarlo, per ottenere il brevetto ufficiale circa due anni dopo, nel 1839. Sfortuna volle che il giovane ingegnere non riuscì a godersi a lungo il successo della sua invenzione: infatti, una morte prematura lo colse, appena ventiseienne, verso la fine dello stesso anno.
Sviluppo tecnologico del mezzo
Malgrado la prematura scomparsa del suo creatore, l’escavatore si impose sul mercato in pochissimo tempo. Merito, innanzitutto, dello sviluppo repentino dell’industria mineraria (in Nord America come in Europa), che richiedeva mezzi pesanti e capaci per il movimento terra: oro, carbone e metalli più o meno nobili divennero una delle architravi del progresso industriale delle future superpotenze economiche mondiali, e l’impiego di mezzi adeguati all’approvvigionamento e accantonamento rapidi di tali materie prime fu un fattore apicale nel favorire tale sviluppo.
Più avanti, con la Prima guerra mondiale e la nascita del concetto di guerra di posizione, l’escavatore compì un ulteriore salto di qualità, proponendosi come mezzo di supporto all’azione bellica e al tempo stesso di difesa del territorio. Nel frattempo lo sviluppo di fonti di alimentazione alternative, in particolare l’introduzione sul mercato di massa del motore a scoppio e – in una fase successiva – di quello elettrico, diedero un ulteriore impulso alla diffusione del mezzo.
Il Secondo Dopoguerra
Gli anni del secondo dopoguerra furono, in molte parti del mondo, gli anni della ricostruzione.
Più precisamente, in un mondo relativamente pacificato, una generale tensione verso la stabilità diede un grande impulso all’industria edilizia e alla costruzione di infrastrutture pubbliche, al fine di aumentare il tasso di benessere e la qualità della vita delle popolazioni. Sono questi gli anni in cui, di concerto con l’apertura di centinaia di migliaia di cantieri (soprattutto edili e stradali) in tutto il mondo, gli escavatori si prendono definitivamente la scena, divenendo un elemento pressoché costante di qualsiasi paesaggio urbano.
Un trend che, ancora oggi, non accenna minimamente a scemare.Gli escavatori oggi
Al giorno d’oggi – e non potrebbe essere altrimenti – un escavatore possiede dotazioni tecnologiche e strumentazioni letteralmente inconcepibili all’epoca del brevetto del primo prototipo.
Alcuni
di essi, come il leggendario Big Muskie
(un mostro di quasi 150 metri di
lunghezza, con una benna pesante 240 tonnellate, utilizzato nelle miniere di
carbone statunitensi fino a qualche anno fa), hanno popolato la mitologia
post-industriale del Ventesimo secolo.
La linea generale, per quanto riguarda la contemporaneità, prevede una
specializzazione sempre più capillare e minuziosa.